Descrizione prodotto
La questione delle agevolazioni fiscali per il cinema determina a livello internazionale un paradosso a prima vista inaspettato:lo stato d’animo attuale dell’industria cinematografica americana non è affatto come si potrebbe supporre infatti è stata stimata una perdita di circa 45.000 posti di lavoro all’anno nell’industria hollywoodiana coniugata ad una ulteriore perdita di $23 miliardi per investimenti dirottati all’estero proprio grazie ai maggiori benefici che le case di produzione americane hanno potuto trarre prevalentemente delle agevolazioni fiscali previste negli altri Paesi.Nello stesso periodo per intendersi i conti delle major americane hanno contabilizzato un incremento da $486 milioni a $809 milioni in costi sostenuti in UK e Irlanda;in Canada da $430 milioni a $1 2 miliardi.E non hanno trascurato gli emergenti mercati dell’Est europeo dove gli investimenti USA sono passati da $30 milioni a $308 milioni(dati rilevati dal Observatory for Enternainment Industry Research di Los Angeles nel suo ultimo Report).Ma si è solo all’inizio.Si tratta ora di capire se il pragmatismo americano che porta a produrre dove è più conveniente sarà attratto anche dalle nuove norme italiane e se gli ulteriori regolamenti di attuazione saranno strutturati in modo tale da introdurre i capitali internazionali a investire in Italia.O se grazie agli sconti della nuova legge si privilegierà invece la semplice competitività della cinematografia nazionale avvezza a circolari complicate illeggibili per gli operatori internazionali.Non è retorico chidersi se la nuova legge desidera veramente che l’Italia ospiti molti set internazionali per favorire l’indotto la competitività e la stesa crescita di nuovi talenti o se finirà per limitare la concessione di crediti d’imposta solo agli addetti ai lavori.La legge finanziaria rappresenta il primo capitolo di questa nuova vicenda dell’industria cinematografica italiana.Il libro è ancora tutto da scrivere.