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Le Corbusier & Chandigarh. Ritratto di una citta` moderna

16,00€ 15,20€

Autore Maristella Casciato; Anno Pubblicazione 2003; Formato 21×24.50; Pagine 185

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Sulle ultime opere di Le CorbusierVittorio De FeoL ‘architettura di Chandigarh appartiene a quelle grandi opere degli anni Cinquanta che furono le ultime di Le Corbusier e che si guadagnarono grandi apprezzamenti ma anche grandi avversioni. Queste opere sono il Campidoglio ancor più della città la chiesa di Ronchamp e il convento de La Tourette. Le avversioni derivavano dal fatto che Le Corbusier sembrava aver tradito quel macchinismo che aveva indotto molti critici a valutarlo come campione dell’architettura razionalista mentre era ormai portato a privilegiare piuttosto invenzioni formali.Esaminiamo l’atteggiamento dei contemporanei dei critici e degli storici nei confronti di questi tre grandi episodi degli anni Cinquanta. Ronchamp era accettata seppure a malincuore come opera d’artista opera occasionale di un genio. D’altra parte forme plastiche e luce l’integrazione fra questi due elementi architettonici erano fra l’altro temi già annunciati da Le Corbusier in precedenza. Su La Tourette si concentravano invece tutte le critiche possibili. Se ci pensiamo bene è un’opera scandalosa. Fin dal Cinquecento infatti siamo abituati a vedere l’architettura come costituita da un basamento solido a terra da cui si elevano membrature sempre più leggere verso il cielo. La Tourette sovverte completamente quest’ordine: un basamento forte fin quasi al cielo e in alto un corpo solido sempre ripubblicata in cui si vede La Tourette che si rispecchia in un laghetto a valle; ebbene sembra che l’architettura vera sia quella specchiata nel laghetto mentre l’altra appare solo come una fantasia perché quella nel laghetto che è ribaltata poggia a terra. Per questo La Tourette è stata espulsa dai testi di storia dell’architettura: Benevolo le ha dedicato solo una riga; Tentori nella monografia su Le Corbusier l’ha esclusa completamente non ne ha parlato come se non esistesse.